Se ne sta nel suo studio, piegato sulla scrivania, con occhiali e lente d’ingrandimento, chino su mucchio di fogli.
Questo accade ormai da varie settimane e lui, nonno Talpone, non sembra accorgersene.
Le giornate si susseguono e lui, appena possibile, si chiude nel suo cantuccio in quella posizione da riccio.
Poche le uscite in strada, niente televisione, scarsi gli incontri con gli amici.
Uno direbbe che stia scrivendo le sue memorie, o forse che abbia iniziato la famosa trascrizione delle storie di nonni, zii e bisnonni che aveva promesso da tempo a figli e nipoti.
La realtà è che ormai lo si può considerare drogato, enigmistico e sudoku dipendente.
Non si riesce a staccarlo da cruciverba e rebus nonché dalle maledette tabelle quadrate di nove numeri da collocare in verticale od orizzontale.
Il tutto iniziò quando un giorno, cercando come al solito qualcosa che si era perso, trovò su un ripiano di un armadio una catasta di settimane enigmistiche e libretti di sudoku che giacevano dimenticati da anni.
Il carattere ingordo di nonno Talpone non ha saputo centellinare quel tesoro per i momenti di ozio, ma come un bambino che trova un tesoro si è messo subito a sfogliare le pagine, scrivere, cancellare, dalla mattina fino a tarda notte.
Lui scruta, immette numeri e parole, si ferma assorto e si arrabbia con la sua scarsa memoria.
Capita altresì, ma la cosa è segreta, che a notte fonda, disperato, spulci perfino sul motore di ricerca del telefonino la definizione agognata che non gli permette di dormire.
Penso a misure drastiche : trasportare il grosso catafascio di riviste in solaio o in cantina e finalmente chiuso in un anonimo scatolone sarà perso per altri anni.
Ahimè, queste sono le cronache degli anziani, abbiate pazienza, ci arriverete anche voi.