Puzz, bimba fantasma


Da molte notti il vecchio nonno dormiva in un lettino della camera dei bimbi, lontano dalla sua camera matrimoniale .

Era stato relegato là, in fondo al corridoio, perché sembra che lui russi assai, russi troppo per la moglie che, per quanto leggermente sorda e con i tappi di cera nelle orecchie, non riesce più a dormire con lui.

Nonno Talpone non si lamenta troppo, il lettuccio gli sta un poco stretto, ma con piumino e coperte sta al calduccio e può fingere di essere ancora quel bambino di tempi lontani.

Certe notti il suo gatto Coccolone lo viene a trovare, salta sopra il letto, gironzola, cerca un posto morbido e gli si acciambella contro.

L’altra notte il nonno si era coricato tardi ma non riusciva a dormire, le abbondanti porzioni di  tiramisù che aveva  divorato a cena gli ballavano  nello stomaco e non lo facevano dormire.

Nel buio della notte, ad occhi spalancati, ad un certo punto sentì come un fruscio, un tremito dell’aria e percepì un chiarore spettrale sullo sfondo della parete.

” Coccolone sei tu? – chiese tremante.

Un movimento improvviso e un grigio lenzuolo oleoso sfiorò la sua rotonda calvizie.

” Chi va là ? – balbettò tremante.

Gli rispose una risatina beffarda ed argentina e qualcosa di lieve gli si posò al fianco.

” Oh ! Ma sei un uomo anziano ! Non aver paura, sono Puzzilla, una bimba fantasma, mi diverto a spaventare gli uomini perché sono cattivi, come il papà che è scappato via e non mi vuole più bene, ma tu devi essere un nonno.

Veramente il mio nome sarebbe Giulietta, ma mi piace correre tra i prati fangosi, intrufolarmi nei solai e cantine polverose, rovistare delle cucine a cercare avanzi di pizze, gnocchi al ragù e polpette con il kechup .

La mamma mi rimprovera perché sporco sempre il lenzuolo, lei è una fanatica della pulizia, la chiamano ” Chiara che più pulito non c’è !”

Nonno Talpone pensò che quella monella fantasma era veramente buffa e simpatica, anche lui era sempre sbadato e si macchiava i vestiti con le macchie più strane.

Puzzilla, Puzz per gli amici, chiaccheró senza fine, agitandosi, facendo capriole e volteggiando nella stanza.

Nonno Talpone ascoltò beato i suoi racconti divertenti, sprofondando poi in un profondo sonno.

Ma il suo russare da trombone fece allontanare perfino Puzzilla,  la ridente bimba fantasma.

Penso che ogni sera, nel buio del dormiveglia, aspetterò sempre il suo ritorno, fiducioso e sereno, come in quelle notti lontane, quando le speranze erano tanti pacchi colorati di regali da scoprire.

Segue

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