Dopo due settimane in Umbria nonno Talpone è tornato nella grande metropoli lombarda.
Se aveva pensato incautamente di potersi godere un periodo di oziosa pace tra il caminetto acceso e la poltrona personale a dondolo, leggendo i libri recuperati nelle sue librerie di campagna, si è dovuto amaramente ricredere.
Pranzi e cene pantagrueliche con i vari parenti locali, muratori e operai con ruspe, cemento, blocchetti e travi di legno l’hanno coinvolto giornalmente.
Solo in una mattina plumbea si era scatenato un diluvio d’acqua, da lui felicemente goduto dalla finestra, con alle spalle il calduccio dei tronchi di quercia fiammeggianti nel camino.
Ora la pace è ritornata in città, come ricordo delle attività campestre si è ritrovato un’ernia ombelicale da operare quanto prima.
Lui e il gatto guardano il traffico dalla finestra, si stringono al calorifero facendo le fusa, anche se fuori il sole splende, in questo febbraio pazzo, che troppo anticipa il calore primaverile.