Ohibò, le cifre dei contagiati virali sono ogni giorno in salita, mentre al contrario gli indici delle borse scendono ancora di più.
Dopo clamorose sonate di molti anni fa per nonno Talpone la borsa è solo quella che usa al supermercato e si accontenta di vivere della sua pensione, sempre la stessa da vent’anni.
Ma basta la salute, non è vero?
Ohibò, adesso gli hanno severamente proibito di uscite di casa, nemmeno il giro della piazza può fare, soprattutto da quando è inciampato nel suo bastone da alpinista.
Ora può solo scendere in cortile per depositare i sacchetti dei rifiuti nei vari bidoni colorati.
Ha strappato l’autorizzazione di poter scendere in cantina a prendere qualche vasetto di conserva e le bottiglie di vino.
Laggiù lui scruta i suoi scaffali di legno dove le bottiglie vuote, lavate e religiosamente coperte da una cuffietta di carta, stanno rapidamente crescendo di numero.
Nonno Talpone è veramente preoccupato, il suo fidato vignaiolo del Piemonte non può arrivare con i rifornimenti necessari, così pure l’amico gentile di Valdobbiadene con il suo prezioso carico .
Lui conta le bottiglie piene, annota, confronta e sospira.
Ohibò, ormai ne ha solo 176.
C’è la farà a resistere fino al termine della pestilenza?
Ohibò, non uscire di casa va bene, ma per lottare contro il morbo lasciatemi almeno il bicchiere pieno!
Ohibò, almeno questo.