Quarto giorno di segregazione.
Sarò noioso e ripetitivo, vorrei scrivere d’altro, ma il mio mondo è cambiato, come se fossimo in guerra, senza sangue e distruzioni fisiche, ma con paura e morte.
Suvvia nonno, cerca di trovare il filo d’erba o un piccolo fiore tra le macerie che si accumulano.
Quaranta giorni fa annotavo divertito che mia moglie parlava con il gatto mentre quella del mio amico psichiatra conversava con la lavatrice.
Ora anch’io faccio lunghi discorsi con il gatto e il mio amico discute con il frigorifero.
Devo precisare che il nostro gatto non ne può più e cerca di nascondersi dietro il sofà della sala o sotto il letto matrimoniale per riuscire a dormire in pace.
Non vediamo più i nostri nipotini, sto cercando di parlare con loro via telefono o WhatsApp, ma anche loro stanno sprofondando nella noia della segregazione.
Ogni giorno si fanno lunghe telefonate con gli amici, ma quali novità abbiamo da comunicarci ?
Sembra che sia di moda il camminare velocemente da una stanza all’altra, senza scontrarsi, cosa leggermente frenetica e demenziale non abitando in un grande palazzo.
Si sono scoperte le scale condominiali, anche da chi possiede l’ascensore, bisogna salire e scendere con passo cadenzato, immaginando i compiere un trekking in montagna, ma non durerà molto questa fantasia liberatoria.
Cominciano a diminuire le provviste casalinghe, fuori dai supermercati ci sono lunghe file di persone assiepate e i tentativi di ordinazioni on-line per noi anziani sono difficoltose.
In Inghilterra ci chiedono giornalmente perché cantiamo dalle finestre mentre siamo chiusi in casa.
I loro ragazzi vanno liberamente a scuola e all’università, tutti si ritrovano come sempre al pub e affollano i grandi magazzini.
Sono sicuri che noi siamo matti, come quelli che scappano da Milano a ondate, stipandosi nei treni o in carovane di auto per fuggire dal nostro luogo malefico..
Penso con nostalgia ai meravigliosi paesaggi scandinavi, dove la gente appena può si rifugia in sperdute casette di legno rossastre per vivere tra una natura dominatrice e silente, neve, ghiaccio e un immenso cielo.