Non ne vorrei parlare, figuriamoci poi scriverne.
Si cerca di scherzare, di sorridere come sempre, facendosi coraggio.
Perché dietro la nostra porta c’è un nemico.
Non lo vediamo se non al microscopio, non possiamo affrontarlo e combatterlo, per ora.
È invisibile.
Per questo molti non ci credono, oppure pensano che Lui non li uccida, solo gli altri possono essere le vittime.
Perché noi siamo immuni e più furbi.
La primavera avanza, è caldo, c’è il sole, sentiamo l’urgenza di muoverci, di correre, pedalare in bicicletta, andare in vacanza.
Magari solo qualche uscita al supermercato, fare la mezz’ora di fila al sole, scegliere un paio di cose e andare in giro con la borsa come un salvacondotto.
Poi c’è il cane, magari quattro volte al giorno, il giornalaio, il tabaccaio.
Ci sono 4000 infettati e 600 morti al giorno, ma questi sono gli altri.
Un nipote trentenne, farmacista, è a casa in isolamento.
La figlioccia adorata che per lavoro deve frequentare medici ed ospedali è disperata, la lista di amici e conoscenti colpiti si allunga ogni giorno come fossero in una trincea di guerra.
Amici cari sono colpiti da lutti di persone care, quelli spariscono senza fiori e funerali.
Ci sarà un tempo per piangere, commemorare e maledire quelli che per incompetenza e leggerezza hanno ampliato i lutti a dismisura.
Ma le giornate sono radiose, siamo furbi e usciamo di casa furtivi, sono gli altri che cadono..
Il nemico dietro la porta non si vede, attende silenzioso, ma noi siamo astuti.
Con le lacrime vi auguro buona Pasqua.