” Muchela de di de stupidad ! Sun minga devenu un ciula, te capit!”
Il bonzo nonno Talpone ha finalmente parlato.
Traduco per la moltitudine dei non milanesi doc.
“Smettila di dire sciocchezze, non sono diventato stupido, capito?”
Il fatto è che i giornaletti delle parole crociate, rebus, sudoku, parole intrecciate e crittografate lo hanno ridotto allo stato di drogato dipendente di questi giochi solitari.
Da quando si alza alla mattina sino a tarda notte, salvo sporadici incarichi perentori della moglie prussiana, lui si rifugia in poltrona, con il gambone sollevato, a cercare di decifrare i quesiti posti da questi opuscoli.
Ieri però nel cercare di riempire uno spazio di cinque lettere, autore del ” Male oscuro”, ha subito scritto trionfante ” Berto “.
” Giuseppe Berto, devo avere anche il libro, lassù in alto nella libreria della sala, reparto libri difficili, tre volte l’ho iniziato e lasciato perdere, insieme all’ Ulisse di Joyce e all’ Uomo senza qualità di Musil “
Però questa volta stancamente si è alzato ed è salito temerario sulla scaletta per trarlo giù.
Cominciando a rileggerlo ha scoperto un tesoro.
Il rapporto conflittuale dell’autore con il padre, il rimorso dopo la sua morte, la sensazione di odio/amore verso una persona defunta eppure ancora invadente nella propria psiche.
Nonno Talpone si è ritrovato immerso fino al collo nel personaggio.
Ma poi si è chiesto, come si è comportato lui stesso con i figli?
E’ stato e sarà un fantasma angoscioso anche lui?
Per ora si ricorda vagamente di aver giocato con loro e di aver sempre fatto il buffone per farli divertire quando erano piccoli, ma anche di essere stato severo su certi principi di comportamento.
Sarà stato giusto come padre?
Comunque a quasi 80 anni ora la frittata è stata fatta.
finalmente tue notizie caro nonno talpone!!!
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