Non c’è niente da fare, per quanto io insista, nonno Talpone dice che lui vuole continuare a vivere nell’anno 2020.
È risaputo che gli anziani sono testardi e un poco svaniti, che alcuni non vogliono festeggiare i loro compleanni dopo una certa cifra maturata, ma questa sua petulante affermazione mi preoccupa.
Non è per l’età, ormai a dicembre lui ha festeggiato i suoi anni con la moglie e una spumeggiante bottiglia di Prosecco.
” Scusate ma che cosa è cambiato? – insiste battagliero nonno Talpone – I dolori alla schiena continuano, si gira ancora con la mascherina per il virus, non posso abbracciare i figli e i nipotini, non vedo gli amici, non posso girare per le città, i musei, le biblioteche, i cinema, i concerti.
Il tempo è freddo e piovoso, siamo sempre in inverno.
Chi ha deciso per me che c’è un nuovo anno?”
Queste sue categoriche affermazioni mi ricordano quel libro di uno psichiatra che avevo letto recentemente, ” l’uomo che scambiò sua moglie per un cappello”.
Forse bisognerebbe aggiungere un altro capitolo, ” l’uomo che rifiutò l’anno nuovo”.