Finalmente dopo il periodo rosso siamo entrati nella fase arancione, intendo la definizione della mia Regione per la pandemia Covid.
Così ho potuto incontrare il mio vecchio amico psichiatria lungo un marciapiede di viale Monza.
Dico vecchio perché ci frequentiamo dalla seconda media, non per l’età.
Come età dovremmo definirci decrepiti, come suggerisce amabilmente mio figlio, il Martello di dio inglese.
Già, lui dice di sentirsi vecchio perché quarantenne.
Ne consegue che noi allora, di una generazione precedente, cosa possiamo essere?
Solo decrepiti.
Invece no!
Quando il mio amico ed io ci siamo incontrati lungo il marciapiede, uno venendo dal centro, l’altro dalla periferia, non avevamo sbagliato strada, come talvolta succede a tutti, o senso di marcia, ma ci siamo riconosciuti a cinque metri di distanza.
Ci siamo detti:” Ma sembra ieri che ci siamo visti l’ultima volta!”
Invece forse erano passati un paio di mesi.
Adesso i giorni paiono tutti uguali.
Ma noi due siamo sempre allegri e saltellanti quando ci incontriamo, come teenagers.
Abbiamo moltissime cose da raccontarci mentre camminiamo fianco a fianco, a distanza di sicurezza e con le mascherine.
Mentre cerchiamo un bar per sorbirci un caffè riusciamo in qualche modo a comunicare, nonostante il traffico e qualche piccola pecca auditiva.
I nostri argomenti sono vari e molteplici, gli esami ospedalieri e i ricoveri, le medicine prescritte, la salute delle mogli, i vari doloretti, i figli, il malgoverno, i libri che stiamo leggendo.
Quando ci siamo lasciati mi rendo conto di aver camminato per 12000 passi, non ce ne eravamo accorti.
Ci rivedremo presto, anche domani, cioè tra un mese o due.
Che bello! Spero che tu e il tuo amico potrete rivedervi presto. Io vivo all’estero e i miei amici qua li sto vedendo spessissimo (tanto dove andiamo?), ma quelli in Italia non li vedo da un sacco di tempo. Un saluto da una toscana in Belgio!
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