Cercate,cercate,qualcosa troverete


Queste le testuali parole profetiche di nonno Talpone,ormai uscito dalla sua porticina con una baldanza imprevista per la sua età.

” Li so anch’io i proverbi – ho provato a gelarlo in modo sgarbato – Chi cerca trova, Rosso di sera bel tempo si spera, Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino, etc etc…”

Niente da fare,lui sostiene che come il contadino scava il terreno e alla fine trova un tesoro nascosto di monete d’oro o un sepolcro etrusco, così non bisogna mai smettere di cercare, prima o poi qualcosa si trova.

Personalmente quando ho scavato con la zappa e il piccone nell’orto delle colline umbre ho trovato solo sassi.

Anzi no,una volta ho tranciato il tubo dell’acqua potabile di casa, creando un’artistica fontana d’acqua e di fango,

Un’altra volta ho trovato il cavo interrato del telefono, spezzandolo di netto e restando senza telefono per un mese ( allora non esistevano ancora i telefoni).

I cavi dell’elettricità e i tubi del gas sinora mi mancano.

Ma qua stiamo divagando.

Il fatto è che da molti giorni sto cercando per tutta la casa:

La mia tessera sanitaria

Il foglio con l’elenco delle mie password

L’avviso di ritiro di una ignota raccomandata

L’orologio Longines del mio povero babbo

La chiave del lucchetto che chiude due bici nel box

Gli appunti degli esercizi di stretching per la mia sciatalgia

Diversi libri scomparsi improvvisamente

Tante altre cose, un’infinità, che ora non ricordo ma sono sicuro che sto cercando inutilmente.

Pertanto nei momenti di maggiore vitalità della mia giornata sollevo e sposto pacchi di carte dalla scrivania e dai cassetti, frugo nelle librerie e nella cantina.

Sinora ho trovato una moneta da dieci centesimi, un euro falso perché moneta egiziana facsimile, i biglietti di invito al mio matrimonio di 50 anni fa e quelli del figlio Martello inglese, tre biglietti per gli autobus di Rimini.

Ah no, oggi pomeriggio è apparso anche il foglio scribacchiato a penna del dicembre scorso, quello su nonno Talpone che bussa alla porta.

Potrei continuare la storia di ieri e riprendere il filo.

Ma è l’ora di cena, la moglie chiama e mi sento stanco, mi bruciano gli occhi.

A domani.

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