Un recente articolo sulla preparazione della vellutata di zucca ha ricevuto segnalazioni da vari blog di ricette di cucina e questo fatto ha pericolosamente alzato il livello di autostima di nonno Talpone e irrobustito l’usuale incerto senso di sicurezza.
In seguito all’indisposizione della sua Istrice Prussiana, costretta a letto da influenza e febbre, lui si è ormai delegato ai lavori casalinghi, da bravo massaio.
Oltre a fare acquisti giornalieri al supermercato e alle bancarelle di strada, sia pure sotto precise disposizioni scritte del gran capo, lui apparecchia tavola, carica e scarica la lavastoviglie, rifà i letti, arieggia le stanze.
Per la cucina ha sin’ora utilizzato le vaschette di cibo già predisposte dalla moglie, che lui magistralmente sa riscaldare con il microonde.
Ma ieri la sua adorata consorte ha richiesto la preparazione di alcune patate bollite e questo ha suscitato qualche legittima domanda :
Quanto dovevano essere grandi i tuberi ?
Dovevano essere salati in fase di cottura ?
Quanta acqua si doveva inserire nella pentola ?
Quanto tempo dovevano bollire ?
Richieste le precisazioni all’inferma febbricitante, le risposte sono state vaghe, come tutte quelle dei cuochi esperti.
“ Prendi delle patate di misura media (?) “
“ Metti il sale quanto basta (?) “
“ Dopo un po’ provi la cottura con la forchetta (?)”
Nonno Talpone ha quindi raccattato cinque patate di incerta grossezza, le ha buttate nel catino con acqua, ha afferrato una pentola, immesso acqua e patate, ha acceso il fuoco del fornello e, appoggiato al lavello, ha scrutato attentamente il processo alchemico in corso.
Dopo una decina di minuti è stato chiamato sul cellulare dal figlio, quello Promettente Avvocato e chef dilettante, che chiedeva notizie della madre.
“ Tutto bene, cioè sta male, ha la febbre a 38,5°, ma penso io a tutto, adesso per esempio sto cucinando “
“ Che cosa stai preparando papà ?”
“ Sto attento alla bollitura delle patate che mi ha richiesto tua madre “
Non ci crederete, ma quell’impertinente si è lanciato in una risata gorgheggiante e beffarda, senza alcun motivo.
Questi giovani moderni non hanno più rispetto.