UN EROE MANCATO


Se tenesse ancora un diario, invece di gestire in modo saltuario il suo blog, nonno Talpone avrebbe dovuto scrivere “ nessuna novità, giornata piatta, mia moglie sta riprendendosi e ha voluto subito riprendere le redini di casa. Ho letto due libri, risolto un cruciverba, sonnecchiato nel pomeriggio, i nipotini non si sono visti, sono impegnati.”

Invece all’ora di cena, quando il nostro stava consultando le agendine degli ultimi cinque anni, per ripassare i ricordi degli avvenimenti passati, la nascita del Polipetto, le poche gite all’estero, i funerali degli amici, è arrivata inaspettata la chiamata del figlio Promettente Avvocato.

“ Papà ! Sono rientrato adesso. Il gabinetto è stato intasato, non so cosa vi abbiano buttato dentro i bambini, ho già usato un certo Mister Muscolo , non so, cosa mi consigli?”

Uscire improvvisamente dai ricordi è un procedimento sempre rallentato per nonno Talpone, così ha bofonchiato “ Non so bene, aspetta che chiedo alla mamma “.

“ Ma come, non sei tu l’Uomo di Casa ? – si è stupito il figlio maggiore – Ti richiamo dopo “.

Un breve consulto con la moglie per riordinare le idee e nonno Talpone ha preso una pila e ha cercato nei vari sgabuzzini dei balconi, ritornando trionfalmente dopo pochi minuti con in mano una sonda a molla snodabile, acquistata anni fa per la risoluzione di quei problemi e non più usata dopo l’uscita di casa dei figli.

“ Prendi anche i guanti protettivi di gomma- ha suggerito l’Istrice Prussiana.

“ Mi porto anche la pila, un altro sgorgatore liquido, la sonda e avviso subito nostro figlio che Arrivano i Nostri! – ha proclamato trionfante nonno Talpone.

Intabarrato, con il suo cappello calcato in testa , in mano la borsa degli attrezzi, mentre si stava precipitando fuori dalla porta è stato ancora chiamato dall’Avvocato.

“ Tutto a posto papà. “

“ Ma come, sto arrivando con tutta l’attrezzatura necessaria !”

“ Non importa, ho fatto, devo cucinare, ho gli amici a cena, ciao.”

Nonno Talpone è rimasto vicino alla porta, rigido come un allocco, con la sua borsona stretta in pugno.

“ Ti è andata male, vero ? – ha cercato di consolarlo l’Istrice Amorosa – volevi vedere i bambini e fare il nonno eroe, ti ho capito sai.  Beh, visto che sei già vestito potresti scendere al supermercato, avrei voglia di mandarini Clementini dolci e del succo naturale d’arancia, vuoi ?”

Così l’eroe mancato è sceso per le scale, con una borsa vuota.

Era come abbacchiato e insoddisfatto, ma ritornando poi, dopo un’orgia di acquisti alimentari, perché non so per qual motivo il comperare è spesso gratificante, per le scale si consolava così “ Ecco arrivo, sono il paggetto che risale la torre per portare conforto alla sua principessa prigioniera” e l’affannosa arrampicata al terzo piano gli pareva più lieve.

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