Ordine, ordine!


Sarà per la stanchezza delle solite esternazioni su malattie e morti dei suoi coetanei, sarà per l’influenza della svolta politica autoritaria   nel Paese, nonno Talpone continua a ripetere :

” Ordine, ci vuole ordine !”

Stavo pensando al peggio, anche perché ormai alla ginnastica della quarta età si presenta in maglietta nera, ma lui ha chiarito subito il suo vetero pensiero.

” Ero contrario al nero, però forse mi smagrisce, non trovi?

Ma nel chiedere ordine sarò categorico.

Basta con il mal di schiena, gli occhi maculati, le gambe gonfie, lo stomaco gonfio, la tachicardia e Assez con il resto tumultuoso degli scricchiolii e delle ammaccature.

Questa macchina umana non la posso rottamare, sostituire, riparare oltre ogni possibile intervento medico.

Quindi ordine : presentarsi una alla volta, le altre dietro in fila, secondo il loro turno.

Ora avanti la gamba ulcerata che sanguina, il resto a suo tempo!”

” Ma funziona?- ho chiesto perplesso.

“Non lo so, ma la cosa mi consola – ha risposto nonno Talpone in tono stoico.

 

Il dono del sorriso


Ne parlavo a pranzo con il figlio Grande Avvocato.

Mi sembrava curioso il fatto che tempo fa avessi scritto una poesia sulla felicità di un sorriso e che senza saperlo anche suo figlio quattro giorni dopo avesse composto per la scuola una poesia sul medesimo argomento.

” Io non sorriso mai – aveva precisato il Grande Avvocato – o si sta seri o si fa una bella risata con gli amici. Il sorriso è una via di mezzo senza senso”

Ne fui colpito e riflettei che in effetti gli asiatici sorridono spesso per costume ed educazione anche quando non vi è alcuna ragione.

Anche il sorriso mistico del Budda è quasi stereotipato.

Forse sbaglio io e sbaglia anche il nipotino?

Poi gli ho ricordato di aver notato che anche lui sorride spontaneamente quando vede i suoi figli.

” Ah i miei ninetti ! Certo, ma loro sono bambini!”

Volevo ricordargli che anche quando ci incontra spesso. lui sorride con un moto spontaneo.

Forse vede in noi un animo di bambino?

Sarebbe un complimento gradito

Sono sicuro che il sorriso sia un bene raro e prezioso che non è facilmente spendibile.

Un dono per lui ma anche per chi lo riceve.

 

Luna crescente


Ecco, oggi siamo in luna crescente.

Nonno Talpone per ora ha  concluso l’imbottigliamento di tutte le sue attuali specialità di vino:

Prosecco, Refosco, Rosso Vanai, Barbera, Bonarda, Freisa, Cabernet e Dolcetto.

Resta il bianco Sauvignon del trevigiano per il prossimo mese.

Nonno spera di essere ancora aiutato dal figlio Avvocato e dai due nipotini, lo Scoiattolino e il Polpettone.

Si erano divertiti molto a veder scorrere quel liquido profumato e inebriante, forse ancor più a martellarvi con furore i tappi con le mazzette di gomma da campeggio.

È una tradizione famigliare che si tramanda almeno dal tempo del mitico nonno Noe’, che produceva per passione le sue vigne nella bassa lodigiana e se lo beveva tutto.

Forse anche con troppa passione perché, pur avendo il mio nome, tutti lo chiamavano con quell’ appellativo biblico, quasi avesse lui solo inventato la vite e il suo delizioso nettare.

La luna cresce e anche i nipotini.

La cosa rallegra nonno Talpone e nello stesso tempo gli crea un certo timore .

Si ricorderanno di lui?

Poi in tarda mattinata il grande Avvocato su wathsapp gli ha inviato una bozza vocale di una poesia per la scuola composta dal Polpetto. chiedendogli un parere..

La trascrivo, dopo averla ascoltata più e più volte, la trovo commovente e bellissima.

 

La vita è come il vino,

Finisce in fretta,

Come tante gocce:

Glup, glup, glup, glup,

Senza mai fermarsi

Finché sei sazio

E allora arrivi in un paradiso

Con la bottiglia vuota

E un sorriso che non si toglie

Ma nella bottiglia rimarra’

Sempre una goccia

Glup, glup, glup

Della tua vita.

 

Cuore di nonno direte voi.

Sarà, ma lo spirito della stirpe del mitico nonno Noe’ continuerà ancora, questo è certo.

I 500 ANNI DI LEONARDO


Quasi frastornato , anche se incuriosito come sempre, dalle numerose iniziative di commemorazione del genio leonardesco, nonno Talpone al termine del giornale radio ha esclamato:

“Ma Leonardo è vivo, è in tutti noi!”

Allibito dalle sue parole declamate con tono profetico, o forse demenziale, ho chiesto maggiori spiegazioni.

“Semplice mio caro stenografo – ha soggiunto lui con voce didattica – Tanto rumore e chissà quanti geni sconosciuti sono tra noi.

Uno per fare un esempio l’hai proprio davanti a te!

Guardatevi allo specchio gente!

Non guardatevi le rughe o i capelli con un filo di grigio, se fortunatamente li avete ancora, ma scrutate e ascoltate i vostri pensieri creativi!

Una piccola invenzione rivoluzionaria la voglio divulgare gratuitamente.

Come ben sapete tutti abbiamo parenti e conoscenti logorroici, che cerchiamo di evitare come la peste.

Ad ogni incontro ci incastrano con il minuzioso e labirintico dettaglio dei loro mali o dei piccoli fatti quotidiani.

Non c’è salvezza, a meno che tu sia al telefono e alla fine, disperato, fai cadere inavvertitamente la linea, meglio se stai borbottando che non senti bene, emettendo adeguati ronzii e gorgoglii meccanici

L’ invenzione geniale è semplice.

Chiedete loro di scrivere i loro resoconti, perché li trovate interessantissimi ed è giusto che anche altri abbiano il privilegio di ascoltarli.

Li dovete incitare a scrivere un libro sui loro argomenti, ormai sono abbastanza economici da stampare.

In questo modo farebbero lavorare molta gente, anche se parenti ed amici saranno le vittime predestinate all’omaggio o all’acquisto del capolavoro letterario.

Un metodo economico e meno invadente è quello di pubblicare un blog.

Se la carta è paziente, come scriveva Anna Frank, internet è un immenso oceano pacifico.

Parola di un vecchio logorroico.

 

Così va meglio !


Dopo un mese di assenza è tornato a casa il gatto Coccolone.

Era stato lontano, custodito da una gentile signora filippina, perché il rifacimento dei pavimenti e il ripristino delle pareti, con caotico spostamento di mobili e libri, quanti volumi ahimè, per subita alluvione, rendeva impossibile la sua permanenza.

Anche nonno Talpone e sua moglie avevano traslocato come profughi in case amiche per qualche giorno.

Ora siamo finalmente tutti insieme a casa nostra, o meglio a casa sua, come ragiona sor Coccolone.

Sono tornati dalle vacanze pasquali anche i due nipotini, ancora piu cresciuti e indipendenti.

Certo rimaniamo sempre i loro nonni a cui sono affezionati, ma cosa saremo per loro?

Li seguiamo con curiosa attenzione, ma sempre pronti ad aiutarli nella loro scoperta del mondo.

Hanno un papà e una mamma che li seguono amorosamente e li gestiscono bene.

Ma i nonni sono come quelle spezie che, per quanto non strettamente vitali, danno un sapore alla vita.

Tornati a casa anche i nipotini adottivi dopo una lunga vacanza con il loro padre che si era allontanato con una nuova compagna.

Sono bambini più piccoli e noi, nonni putativi, siamo in una posizione di supporto importante ma difficile nella loro esperienza di rottura improvvisa dell’unità famigliare.

Amore, gentilezza e tanta diplomazia nei loro riguardi.

Il mondo dei giovanissimi è così stupendo ma incredibilmente fragile.

Il cerchio si è quasi chiuso e, con pensiero al suo caro Martello di dio, nonno Talpone ora sospira soddisfatto ” Cosi va meglio !”